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Totò Sapore: Pizza e Napoli

La pizza è una specialità più volte celebrata anche al cinema, in celeberrime scene di film. Tutti ricordiamo Sofia Loren nel L’Oro di Napoli, che impasta e vende pizze fritte con aria ammiccante, oppure Julia Roberts in Mangia Prega Ama che vive una vera e propria storia d’amore con la sua pizza.

Dal mondo dell’animazione cinematografica la pizza diventa un simbolo di unione tra i popoli, un elemento che con la sua bontà riesce a mettere d’accordo proprio tutti. Questa è la storia raccontata in Totò Sapore e la magica storia della pizza uscito nel 2003 e realizzato dallo studio italiano e diretto da Maurizio Forestieri. Il film è stato distribuito da Medusa Film e Lanterna Magica ed ha incantato grandi e piccini con una trama leggera e delicata.

La trama del film è stata tratta liberamente dal racconto Il cuoco prigioniero di Roberto Piumini. Ambientato nella Napoli del XVIII secolo e vede come protagonista Totò un giovane cantastorie che sfama la povera gente e mantiene tutti allegri con le sue canzoni. Totò però sogna di diventare un cuoco vero e proprio al servizio di tutti.

La strega Vesuvia, che abita nella pancia del vulcano è infastidita dall’allegria dei napoletani e con l’aiuto del suo servitore inetto Vincenzone, cerca di ostacolare Totò in tutti i modi. La vendetta di Vesuvia non è immediata, ma anzi farà in modo di far raggiungere i traguardi desiderati a Totò per poi farlo cadere rovinosamente.

Il primo passo è quello di donare a Totò delle pentole che poi si riveleranno magiche, in quanto sono in grado di cucinare tutto quello che si desidera. Intanto Totò incontra Pulcinella, un personaggio bizzarro e sull’orlo del baratro che lo accompagnerà in tutta la sua avventura. Vesuvia è anche l’artefice dell’incontro tra Totò con la bella Confiance, sapendo che il giovane era desideroso di trovare l’amore della sua vita.

Una volta scoperta la magia delle pentole, Totò e Pulcinella cominciano a sfamare la città con le loro prelibatezze. L’amore per Totò è alle stelle, ed è così che Vesuvia decide di incrinare il rapporto tra i napoletani e Totò. Attraverso un espediente messo in pratica dal solito Vincenzone, arrivano al ristorante di Totò il re, la regina e il viziato principe Fefè. Deliziati dalla cucina di Totò decidono di prenderlo a corte, senza possibilità di rifiuto.

A corte le tensioni con Mestolon, il cuoco di corte nonché padre di Confiance, sono accesissime. Così Vincenzone, penetrato a corte come ciambellano, mostra a Mestolon il segreto di Totò e lo manipola per farsi aiutare nel suo losco piano.

Mestolon si mostra amichevole e si offre per aiutare Totò nella realizzazione del pranzo con i reali di Francia. Totò viene allontanato dalla cucina e mandato al mercato da Mestolon, accompagnato da Confiance. Mestolon riesce anche a neutralizzare Pulcinella portandolo nelle cantine e facendolo ubriacare.

A questo punto Vincenzone entra in azione per rubare le pentole. Totò rientrato in cucina non trova Pulcinella e non si accorge che le pentole non sono quelle magiche. Il pranzo tra i reali è un disastro e i contrasti a tavola diventano anche politici e i due sovrani finiscono per dichiararsi guerra.

Totò è in prigione, mentre Pulcinella, una volta rinvenuto, riesce a riprendere le pentole da Vincenzone. Poi di notte libera Totò, mentre Mestolon fugge trascinando via Confiance. Vincenzone torna da Vesuvia, ma subisce le sue ingiurie perché non si è accorto dell’imbroglio di Pulcinella.

Totò, intanto, salva Confiance dalle grinfie del padre, ma la fanciulla cade nella trappola di Vincenzone. Pulcinella, Totò e le pentole magiche si recano al Vesuvio per lo scontro con  la strega. Confiance viene liberata con l’aiuto di Vincenzone, stanco delle ingiurie della strega. Vesuvia infuriata fa salire la lava all’interno del vulcano e i nostri eroi sono costretti a fuggire a bordo delle pentole. Vesuvia esce fuori dal vulcano, ma la pioggia la ferma, e la strega si riduce a una statua.

Resta l’ultimo problema da sistemare: la guerra. Così Totò con l’aiuto di Confiance, Pulcinella prepara una nuova ricetta, cioè la pizza, e Vincenzone suggerisce di cuocerle nel Vesuvio. In breve tempo dall’imponente vulcano piovono pizze, e i soldati, provati dalla fame, cominciano ad assaggiare le pizze e la guerra finisce a tavola, tra i sorrisi e l’allegria.

Pulcinella trova le pentole magiche fuse, in parte dalla lava, e con l’aiuto di Gennaro il fabbro, le fa restaurare. La storia finisce con tutti i personaggi che realizzano i loro sogni.

 

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