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Procida: sulle orme di Elsa Morante

C’è un legame indissolubile nella storia della letteratura italiana: è quello che unisce Elsa Morante all’isola di Procida che, come quasi tutti sanno, fa da scenario a uno dei romanzi più celebri della scrittrice, L’isola di Arturo. E’ qui che la Morante trasse ispirazione per l’opera che le valse, nel 1957, la conquista del Premio Strega (prima volta in assoluto per una donna), durante un soggiorno presso l’Albergo Eldorado.

Protagonista della storia, ambientata negli anni Quaranta, è un ragazzo di nome Arturo che, rimasto orfano di madre, trascorre la sua adolescenza sull’isola di Procida, il luogo in cui è nato, idealizzando la figura paterna tra sogni e fantasie eroiche. E sfogliando le pagine del libro è facile riconoscere i luoghi dell’isola, molti dei quali rimasti intatti per quasi 70 anni, scorci pittoreschi che la Morante seppe descrivere con amabile fascino.

Mura antiche, stradine solitarie, frutteti e vigneti, spiagge e scogliere: tutto nel romanzo parla di Procida, e chi desidera oggi fare un tour dell’isola alla scoperta dei luoghi di Arturo può guardare con i propri occhi gli angoli più suggestivi raccontati dalla scrittrice con dovizia di particolari. Il primo che viene in mente è il Parco Letterario Elsa Morante, che corrisponde all’agrumeto dell’Albergo Eldorado (oggi dismesso), nel quale l’autrice diede inizio al romanzo nel 1955: qui, in un contesto tranquillo e ameno al tempo stesso, con lo sguardo rivolto verso il mare e la frescura assicurata dagli alberi di limone, si può provare a chiudere gli occhi e immedesimarsi nello scenario suggestivo che ispirò Elsa Morante.

Tanti riferimenti, poi, riguardano Terra Murata, citata molto spesso nel romanzo come uno dei luoghi frequentati da Arturo: un itinerario che inizia da Piazza dei Martiri e si snoda lungo la Salita Castello, una strada ripida che si affianca a un dirupo a picco sul mare, che conduce infine al Carcere di Procida dove è detenuto Tonino Stella, un amico del papà di Arturo. E poi, alla fine del sentiero, si giunge al Palazzo Reale (conosciuto anche come Palazzo D’Avalos), risalente al XVI secolo.

Chi ha amato L’isola di Arturo non può perdere l’opportunità di scoprire i luoghi raccontati da Elsa Morante all’interno della sua storia: ecco quindi che Procida può rappresentare la meta turistica perfetta per tutti coloro che conservano un posto speciale dentro di sé dedicato a questo bellissimo romanzo.

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