Solitamente noi di Snav Magazine tendiamo a regalarvi ricette tipiche da associare a particolari mete turistiche; questa volta, invece, faremo un’eccezione, e dedicheremo un articolo a una ricetta che non simboleggia una località specifica, bensì un vero e proprio classico della cucina mediterranea: la frittura di calamari.
Che voi vi troviate in Croazia o in Sardegna, o magari in Sicilia, o magari ancora su di una delle isole del Golfo di Napoli, insomma, a qualunque latitudine voi siate, di una cosa potete essere certi: nel menu di qualsiasi ristorante di mare troverete sempre, e sottolineiamo sempre, la frittura di calamari; probabilmente potreste ordinarla in forme più creative e rivisitate, magari in base all’estro dello chef che ve la propone, ma quel che è sicuro è che i calamari fritti mettono d’accordo tutti i popoli del Mediterraneo quando si tratta di sedersi a tavola e unirsi nell’antico rituale del pranzo o della cena.
Quindi, senza troppi giri di parole, in questo articolo vogliamo mostrarvi il modo più efficace per cucinare una squisita frittura di calamari: un piatto che a prima vista potrebbe risultare semplice da preparare, ma che come tutti i fritti nasconde delle insidie che potrebbero pregiudicare la buona riuscita della ricetta.
Per prima cosa, consigliamo di scegliere quale tecnica usare per la panatura: quella della farina o quella della pastella. Non esiste un metodo per così dire “standard”: tutto dipende dal proprio gusto personale. Una volta presa questa decisione, si comincia dalla pulizia dei calamari: questi ultimi dovranno essere sciacquati sotto un abbondante getto d’acqua, la testa viene staccata dal resto del corpo e poi tocca all’estrazione delle interiora. Quando sarà rimasto solo il mantello del calamaro, questo dovrà essere tagliato in tanti piccoli anelli.
A questo punto entra in gioco la panatura: qualora scegliate la semplice farina, quest’ultima dovrà essere adagiata su di un vassoio o un tagliere; immergetevi dentro gli anelli di calamaro accertandovi che la farina copra tutto. Per essere certi che la farina in eccesso venga eliminata, vi consigliamo di passare i calamari impanati in un colino.
Se scegliete il metodo della pastella, invece, avete più opzioni: acqua + farina; uovo + latte + farina.
Quale che sia la scelta, è arrivato il momento di friggere! Portate l’olio alla temperatura di 170°C (aiutatevi con un termometro da cucina) e iniziate a immergere gli anellini in gruppi piccoli, e poi lasciate friggere per 3-4 minuti (non oltre!), fino a raggiungere una bella doratura alla quale corrisponderà una altrettanto piacevole croccantezza!
Potete scegliere di servirli condendoli con sale e limone oppure consumarli “al naturale”, senza cioè alcun condimento. Non resta dunque che apparecchiare la tavola e prepararsi a gustare questa speciale prelibatezza dal sapore di mare!