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Ponza e Papa Silverio

Nel corso degli anni, la devozione e la festività per il Santo Patrono dei ponzesi, Papa Silverio, ha raccolto accanto agli isolani sempre più visitatori che, provenienti da molti luoghi d’Italia e del mondo, tornano volentieri negli anni successivi a rendere omaggio al Patrono.

L’incantevole scenario dell’isola di Ponza, principale isola dell’Arcipelago Pontino, è lo sfondo perfetto per i grandi festeggiamenti che, in buona parte del mese di giugno, accadono per questa ricorrenza.

Le date della ricorrenza religiosa in onore a San Silverio sono strettamente connesse alle date della nomina a Papa e a Vescovo di Roma, rispettivamente l’8 ed il 20 giugno dell’anno 536. L’intero periodo tra le due date rievoca le tappe del martirio del santo ed è un periodo assolutamente emozionale e sentito da tutti i ponzesi.

Circa 30 giorni prima del culmine della festa del 20 giugno, vi è il pellegrinaggio alla vicina isola di Palmarola, dove viene celebrata una Santa Messa dal parroco dell’isola su un faraglione che porta il nome del Santo; un’atmosfera davvero suggestiva per lo straordinario scenario paesaggistico che circonda le tante barche cariche di fedeli che, alla base del faraglione di San Silverio, seguono attenti la cerimonia religiosa.

E’ così tanta la devozione per San Silverio che addirittura, nella frazione di Le Forna (sul lato opposto al centro storico dell’isola) la festa fu anticipata anche all’ultima domenica di febbraio, per consentire ai tanti pescatori ponzesi che si trasferivano in Sardegna a pesca dai primi di marzo a fine settembre, di onorare il Santo Patrono.

La mezzanotte del 9 giugno, ogni anno, ha inizio la ricorrenza religiosa: una barca scortata dalle motovedette delle forze dell’ordine e proveniente dalla, approda sulla spiaggia della frazione di Santa Maria all’imboccatura del porto; ad attendere l’immagine sacra del Santo sono presenti centinaia di fedeli ponzesi che, fieri ed illuminati da un gran falò acceso sulla sabbia, intonano canti di devozione a Papa Silverio.

Le navi presenti in porto e le tante barche approdate nelle vicinanze della frazione accompagnano col suono prolungato delle sirene l’arrivo del quadro del Santo a Ponza, mentre i fedeli, muniti di torce e grandi bengala per illuminare le strade del corso, scortano l’immagine di Papa Silverio in una vera e propria processione fino alla Chiesa della S.S. Trinità, sita nel centro storico di Ponza, dove viene affisso al finestrone centrale d’ingresso.

Le sere comprese tra il 10 ed il 19 giugno in tutte le chiese di Ponza (assolutamente sature in ogni ordine di posto!) viene recitata la novena.

Per le strade dell’isola incominciano a vedersi tantissimi ponzesi residenti all’estero e in altre parti d’Italia che, per l’occasione, son tornati contenti nel proprio luogo di origine.

Il 20 giugno è il giorno clou della festa di San Silverio Papa e martire: non esiste, in ogni angolo del mondo intero, un solo ponzese che non celebri questa data; in Sardegna, a New York, in Canada, a Buenos Aires, in Australia o in una qualsiasi comunità ponzese sparsa sulla terra, viene celebrato il Santo Patrono ponzese, proprio come se si fosse presenti sull’isola di Ponza.

Per rendere idea dell’importanza della festa patronale ponzese basti solo sapere che in questo giorno, a differenza dei soliti circa 3mila residenti presenti sull’isola durante l’inverno, si arrivano a contare all’incirca 15mila persone!

Alle ore 6 del mattino, con tanto di fuochi d’artificio e marce celebri riprodotte dalla banda musicale ponzese, viene annunciata l’alba dalla cosiddetta “diana” (sulle navi, il periodo di turno che va dalle quattro del mattino fino alle ore 8).  Durante le prime ore del mattino la piazzetta ed il corso principale di Ponza si affollano vertiginosamente, cominciano a vedersi persone di tutte le età, residenti, emigrati ponzesi, turisti.. mentre continuano le canzoni della banda musicale e i rintocchi a festa delle campane della chiesa.

All’arrivo di ogni nave o aliscafo di linea (appositamente addobbato per la festa con il “Gran Pavese”) proveniente dalla terraferma, partono lunghi fuochi di artificio in segno di benvenuto, ed i mezzi, in segno di rispetto e onore a San Silverio, rispondono suonando le trombe di bordo già dalla rada, fino all’ingresso in porto. Insomma, l’aria di festa echeggia rumorosamente nell’aria dell’isola durante tutte le ore del mattino.

Le ore 11 segnano l’inizio della Messa Solenne in chiesa, mentre sul corso principale continuano a tener festosa l’atmosfera le note di famose canzoni popolari eseguite dalla banda musicale. Il Corso Pisacane sembra quasi uno stadio: tantissime persone si salutano e chiacchierano in attesa dell’inizio della processione, i balconi dei vicini palazzi colorati sono adornati a festa con bandiere in onore al Santo.

D’improvviso cala il silenzio: la processione esce sul piazzale antistante la chiesa, le persone si ammutoliscono e si raggruppano concentrate in lunghissime fila dietro al Santo, rigorosamente portato a spalla su di una barca colma di garofani rossi.

Le autorità religiose, civili e militari precedono le reliquie di San Silverio e la barca con la statua del Santo Patrono raffigurato in stato di benedizione.

Inizia la lunga e sentita processione, il Santo sfila lungo la strada del porto soffermandosi in diversi punti per effettuare la benedizione; le navi, ad ogni sosta e benedizione, suonano a festa le trombe di bordo e le tantissime persone a bordo delle numerose barche che seguono l’evento via mare, rendono omaggio al Santo con lunghi applausi e suonate di trombette all’impazzata.

Terminato il giro lungo tutta la strada del porto e benedette tutte le navi, nonché i pescherecci ormeggiati, San Silverio viene imbarcato su uno dei grandi pescherecci locali (ogni anno su uno diverso) per l’inizio della processione in mare, fino a costeggiare il cimitero dell’isola arroccato su di una roccia a picco sul mare proprio pochi metri fuori dal porto. Nelle acque dinanzi al cimitero il Vescovo presiede il rito della benedizione di San Silverio ai defunti, con conseguente lancio di una corona di garofani benedetta in onore dei caduti. Le tantissime barche al seguito e le navi ormeggiate in porto suonano forte e a lungo le trombe, i fuochi d’artificio, tanto son rumorosi, quasi fanno tappare le orecchie ai tanti fedeli presenti in mare e, pian piano, si rientra in porto per riportare il Santo sul piazzale della chiesa.

Prima dell’ingresso di San Silverio in chiesa, la benedizione ai fedeli ed il tradizionale (e sentitissimo) lancio dei garofani benedetti ai tanti fedeli presenti sul piazzale.

Spintoni, risate e urla caratterizzano questo momento tradizionale che attrae tantissimi turisti e mostra loro come i ponzesi siano pronti a tutto pur di accaparrarsi almeno un garofano benedetto da San Silverio da portare a casa.

La festa si interrompe solo per le ore di punta in cui il popolo isolano si riversa nelle case e nei ristoranti per il pranzo di festa, ma nel pomeriggio giochi, musica e tantissime attrattive (sia per giovani che per adulti) tengono alto il ritmo della festa, fino al concerto serale su di un palco montato a pochi metri dall’acqua sotto la piazzetta.

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