Capri è sempre stata un’isola che ha accolto, nel corso del tempo, personaggi particolari, talvolta misteriosi e solitari. Tra questi possiamo annoverare Gustavo Giulio Ottone Dobrich, un monaco eremita che sbarcò sull’isola proprio nel periodo a cavallo della fine della I Guerra Mondiale.
Gustavo Giulio Ottone Dobrich era conosciuto con il nome di Miradois. La sua vocazione solitaria lo portò ad occupare uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, anche esso al centro di una storia abbastanza affascinante, quale la Grotta di Matermania.
Stabilita la sua dimora in questo parte di Capri, si narra che l’eremita vivesse nutrendosi di ciò che il territorio poteva offrigli, come erbe, radici e latte di capra. La sua attitudine vagabonda lo portò poi ad abbandonare l’isola. Miradois, prima di lasciare Capri, si sentì in dovere di lasciare in eredità al Comune tutto ciò che possedeva.
Nel dettaglio il suo bizzarro lascito consisteva nella grotta da lui abitata con tutto ciò che essa conteneva. Secondo le testimonianze l’inventario era composto da “quattro letti in pietra, otto cuscini in sabbia e calcare, quattro mura ed il sole”.
Miradois non è una figura particolarmente conosciuta e la sua storia appare alquanto nebulosa. Tuttavia, il suo personaggio compare in un racconto di Edwin Cerio insieme a Filippo Tommaso Marinetti, quest’ultimo noto fondatore del movimento futurista.
Per scoprire la storia di Miradois regalati una vacanza sull’isola e viaggia a bordo dei nostri confortevoli aliscafi per Capri.