A Pasqua non mancano numerose pietanze che caratterizzano la tradizione partenopea. Quest’ultima è molto ricca e comprende sia piatti poveri, realizzati con pochi ingredienti, a cui fanno da contraltare altri più complessi, che richiedono una preparazione lunga. Vediamo quali sono i piatti e gli ingredienti che non possono mai mancare durante il periodo pasquale.
Le uova
Le uova si trovano in una molteplicità di preparazioni sia dolci che salate. Dalla pastiera al casatiello, fino alla pizza chiena, occorrono diverse decine di uova per realizzare queste ricche e gustose ricette. Sulle tavole possiamo trovare anche le uova sode, spesso proposte anche come antipasto. Tra le altre cose l’uovo nella tradizione assume il simbolo della Resurrezione e, in particolare è il segno della vita che continua. Il guscio rappresenta quindi la tomba, dal quale tuttavia fuoriesce la vita. Anche secondo la tradizione pagana l’uovo è simbolo del ritorno alla vita e della fertilità. Di conseguenza possiamo notare una sorta di continuità nell’attribuzione simbolica dell’uovo, che passa dalla cultura pagana e arriva al Cristianesimo. Infine, le uova non sono presenti solo nelle preparazioni gastronomiche, c’era l’usanza di regalare uova colorate proprio per onorare tale festa e come segno di buon auspicio.
Il Capretto al Forno
Questo è il tipico secondo che si trova sulle tavole napoletane la domenica di Pasqua. In particolare, il capretto viene preparato al forno e cotto insieme a patate e piselli. Per prepararlo si scelgono pezzi poco carnosi, che vengono prima messi in una marinatura di vino e cipolle per 6/7 ore. Una volta tolto dalla marinatura, si dispone in una teglia, contornato dalle patate tagliate a pezzi. Si aggiunge olio, sale, pepe e poi si mette in forno. Quando l’olio comincia a sfrigolare si aggiunge il vino. A metà cottura si possono aggiungere i piselli. Il piatto dovrà essere asciutto, ma non secco e le patate devono risultare morbide.
I carciofi – Mammarelle
Questo gustoso carciofo si gusta proprio nel periodo pasquale. Generalmente si prepara o la sera del Giovedì Santo. La preparazione delle mammarelle è abbastanza semplice in quanto vanno disposte in una pentola con abbondante acqua e fatte cuocere, fino a quando non risultino morbide. Bisogna calcolare almeno 45 minuti. Una volta cotti, basterà scolarli e mangiarli, sfogliando foglia dopo foglia intingendole nell’olio extra vergine di oliva, fino ad arrivare al cuore tenero del carciofo. Inoltre, anche i carciofi sono protagonisti sulla tavola di Pasqua, presentati, stavolta, nella classica ricetta dei “carciofi ‘ndurate e fritte”. Dopo aver pulito e tagliato i carciofi si tagliano, si passano nella farina, poi nell’uovo sbattuto e poi si friggono in abbondante olio bollente.
La ricotta
Questo è uno dei formaggi più versatili utilizzati nella cucina partenopea. In particolare, la ricotta è presente sia nelle preparazioni dolci che salate. La troviamo nella pastiera, nella pizza chiena, oppure anche nella pasta al forno che molti preparano a posto della classica minestra maritata, che per tradizione dovrebbe essere protagonista come primo piatto il giorno di Pasqua. Inoltre, accompagnata ai diversi salumi offerti come antipasto il giorno di Pasqua, troviamo la ricotta salata, che differisce per la consistenza più compatta e per il sapore più deciso, ma sempre fresco, rispetto alla ricotta utilizzata per le altre preparazioni gastronomiche tipiche.
La Fellata
Un tripudio di salumi: questa è la fellata napoletana. La fellata comprende salame, capocollo, lonza, prosciutto crudo e cotto. C’è anche chi unisce a questo già ricco vassoio uno complementare composto da diverse tipologie di formaggi, tra cui anche la ricotta salata. La fellata può essere servita come antipasto, insieme al casatiello e altre pizze rustiche, oppure viene servita dopo il secondo.
Come abbiamo visto le tradizioni pasquali napoletane comprendono tantissime specialità tutte da provare. Per scoprire quali sono tutti gli usi e i riti praticati nell’area partenopea e campana, durante le festività, non resta che godersi il periodo di Pasqua a Napoli.