Henrik Ibsen, il celebre scrittore e drammaturgo norvegese, fu ospite a Casamicciola Terme, nella splendida isola di Ischia.
Era la primavera del 1867, quando Ibsen sbarcò ad Ischia. Lo scrittore trovò alloggio all’Albergo Europa, uno storico hotel dell’isola poi cambiò nome diventando Villa Ibsen, proprio in onore dell’illustre ospite.
Lo scrittore era un uomo dal temperamento solitario e silenzioso. Si diche che lo scrittore era solito rifuggire la compagnia e allo stesso tempo lo si vedeva spesso aggirarsi sulla spiaggia di Ischia tra le barche, le vele e le reti.
Si racconta anche che i pescatori che provavano a rivolgergli la parola, per scoprirne i pensieri, non ricevessero alcuna risposta. In tal senso, con questo comportamento acquisì il soprannome: il fantasma.
Inoltre, proprio durante il soggiorno ischitano pare che lo scrittore abbia concepito il famoso poema drammatico Peer Gynt.
Riuscì l’isola di Ischia a riappacificare lo scrittore con il mondo? Secondo quanto narrato Ibsen ha aperto una parentesi di clemenza nel suo pessimismo totale, dimenticando gli elementi ragionali del suo paradigma biologico, si è intenerito in sostanza al calore non soltanto del sole, ma degli affetti mediterranei. Ibsen questa volta ha finalmente perdonato un uomo e benedetto una donna.
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