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Il giorno della civetta, di Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta è un romanzo sulla mafia di Leonardo Sciascia, edito la prima volta nel 1961 da Einaudi.

Lo scrittore siciliano narra un racconto che si ispira all’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia, ucciso dalla mafia a Sciacca nel gennaio del 1947.

Il romanzo è forse il più venduto di Sciascia; è stato tradotto all’estero ed è stato reinterpretato in versioni teatrali e nel film omonimo di Damiano Damiani.

Il giorno della civetta inizia con l’omicidio del presidente di una piccola impresa, mentre sale su un autobus diretto a Palermo.
I passeggeri si allontanano, autista e bigliettaio non sanno niente e il venditore di panelle neppure.
L’omertà che circonda l’omicidio fa pensare a un delitto di mafia e il capitano Bellodi, al quale è affidato il caso, riesce a tirar fuori dai vari interrogatori 2 nomi: Rosario Pizzuco, il mandante, e Diego Marchica detto Zicchinetta, il sicario.
L’intera faccenda, causa insufficienza di prove, terminerà in un nulla di fatto.
Sciascia scrive per la prima volta “quaquaraquà”, oggi famosa espressione legata al mondo della mafia.

Ricordiamo, infine, che la Sicilia è raggiungibile imbarcandosi a Napoli sui traghetti per Palermo Snav.

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