Nel 1932, nelle vicinanze dell’antica città di Cuma (Napoli), fu scoperta una galleria lunga più di 130 metri a sezione trapezoidale: l’Antro della Sibilla.
Questa grotta è stata identificata inizialmente come l’antro in cui la Sibilla riceveva i suoi fedeli e profetizzava in nome delle divinità.
L’antro è scavato in profondità nella roccia tufacea e collega l’Acropoli alla collina meridionale: grazie al suo aspetto e al taglio trapezoidale, è possibile datare il suo rifacimento intorno al IV ed il III sec. a.C., a opera di romani e bizantini a carattere difensivo, insieme al rafforzamento della cinta muraria di Cuma.
In seguito il piano pavimentale venne abbassato ulteriormente e l’antro fu trasformato in un portico sotterraneo collegato alla terrazza esterna dell’Acropoli; le tombe a cassa in muratura risalgono all’età paleocristiana, mentre i bracci laterali utilizzati come cava si collocano nell’età post-classica.
L’Antro della Sibilla è aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 19,00; ricordiamo ai turisti che il capoluogo partenopeo è raggiungibile partendo da tutte le destinazioni servite dai traghetti e dagli aliscafi Snav.