Il 17 gennaio è giorno di Sant’Antonio Abate e coincide con l’inizio del carnevale. Il migliaccio napoletano è un tipico dolce legato a questo periodo, insieme alla più famosa coppia chiacchiere e sanguinaccio.
Il migliaccio di Napoli deve il nome alle sue umili origini: la ricetta originale, infatti, prevede una preparazione a base di farina di miglio, più povera. Oggi la ricetta del migliaccio è a base di semolino: la consistenza ideale è compatta ma morbida, non asciutta, con acqua e latte in proporzione a seconda del risultato che si vuole ottenere.
Ingredienti
- Acqua: 250 ml
- Latte: 750 ml
- Semolino: 250 g
- Ricotta: 500 g
- Zucchero: 400 g
- Uova: 8
- Sale: un pizzico
- Burro: 50g
- Cedro candito: 100 g
- Canditi, scorzette di arancia, cannella a piacere: 1 cucchiaio
- Limoncello a piacere: un cucchiaio
Preparazione
Versare acqua e latte in una pentola media e portare all’ebollizione, dopodiché abbassare la fiamma e versare pian piano il semolino, avendo cura di mescolare continuamente per evitare grumi, fino a ottenere una consistenza simile alla polenta, e mettere il composto da parte.
In una terrina a parte, sbattere bene le uova e mescolarle con lo zucchero. Aggiungere la ricotta, passata al passaverdure in precedenza, il cedro candito e gli altri canditi a piacere, infine unire il semolino già pronto. Per amalgamare al meglio è consigliabile usare una frusta elettrica.
Versare il composto in un recipiente imburrato sufficientemente grande da non rendere il migliaccio troppo alto (lo spessore ideale è di circa 3 cm). Mettere in forno a 180-200°C fino a quando il dolce non sarà dorato (45 minuti circa) e servire cosparso di zucchero a velo.