Tra gli angoli più suggestivi dell’isola di Ponza c’è sicuramente Cala Inferno. Questo luogo si contraddistingue per le bianche scogliere a picco sul mare, risultato dell’antica attività vulcanica dell’isola. Il mare, nel corso dei secoli, ha poi contribuito, a disegnarne ulteriormente il profilo, per via dell’erosione causata dall’infrangersi delle onde e allo scorrere delle acque.
La cala quindi a oggi si presenta come un cono che conduce a un piccolo porto, utilizzato anche ai tempi degli antichi romani. Infatti, si possono osservare opere murarie e scavi, che in antichità furono realizzati per creare dei depositi afferenti all’acquedotto isolano.
Anche durante la II Guerra Mondiale questo luogo fu in uso proprio per rifornire d’acqua le navi italiane. In particolare, è possibile notare una fontanella che ancora scorre e che viene tutt’ora utilizzata dai pescatori per ristorarsi.
Un tempo Cala Inferno era raggiungibile anche via terra grazie a una scalinata che procedeva dalla sommità fino al mare. La strada ad oggi non è percorribile, quindi Cala Inferno può essere visitata solo via mare, anche se al momento sussistono delle restrizioni, in quanto l’area è interessata da dissesto idrogeologico.
Tuttavia, quest’ultima rappresenta un’attrattiva irresistibile per tutti gli appassionati di subacquea proprio per la particolarità del fondale e per i tesori che esso nasconde. In particolare, nelle acque di Cala Inferno soggiace, abbandonato al mare, il relitto della nave mercantile Maria Costanza.
Tale imbarcazione fu distrutta da un incendio, che avvenne in prossimità degli scogli Le Formiche. Le mareggiate l’hanno poi spinta fino a Cala Inferno. Quello che oggi si intravede del relitto che affiora è poco, ma sicuramente sarà in grado di stupire.
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