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La Napoli dei misteri

Quali sono i luoghi più misteriosi di Napoli? A questa domanda sembra difficile rispondere, perché sono diversi i posti sui quali nel corso del tempo sono state costruite delle leggende. Del resto la città stessa prenderebbe il nome da una sirena, che affranta per non essere riuscita a conquistare Ulisse, si rifugiò sullo scoglio dove oggi sorge, in tutta la sua imponente austerità Castel dell’Ovo.

Castel dell'OvoAnche il nome di quest’ultimo deve la sua genesi a una leggenda diffusasi durante il Medioevo. Il mito vuole che Virgilio il poeta, che secondo la tradizione orale avrebbe avuto anche poteri magici, avrebbe collocato al di sotto del castello un uovo, e che la sorte del castello stesso sarebbe stata legata proprio alla vita dell’uovo: fin quando quest’ultimo fosse stato integro anche il castello sarebbe rimasto in piedi in mezzo al mare.

Spaccanapoli, la via che taglia di netto a metà la città e che procede parallela al mare, è il luogo dove è presente la maggior concentrazione della ricchezza artistica, storica e culturale della città. Nei vicoli non sono presenti solo negozi di prodotti tipici, laboratori orafi, botteghe dedicate alla produzione di presepi, vendita di souvenir e librerie antiquarie ma tra un portone e l’altro, quasi nascosti, fanno capolino chiese, chiostri e palazzi, che al loro interno custodiscono dei veri e propri tesori.

Cristo velato nella cappella San SeveroTra gli edifici più significativi un posto d’onore spetta alla Cappella San Severo, voluta da Raimondo de Sangro Principe di San Severo. Uomo notevole, che seppe coltivare molteplici interessi, fu noto anche per essere il Primo Gran Maestro della massoneria napoletana. Egli commissionò per la Cappella opere uniche pregne di significato e di simbolismo. La Cappella San Severo rappresenta in qualche modo la complessa personalità del Principe. Le opere presenti all’interno possono ricollegarsi non solo a un significato religioso, ma anche esoterico. In particolare, le sculture dovrebbero rappresentare le virtù, sono concepite e posizionate in modo da creare idealmente il percorso iniziatico verso la massoneria. Al centro della Cappella cattura lo sguardo la scultura del Cristo Velato, opera dello scultore Giuseppe Sanmartino, che affascinò perfino il grandissimo Canova, che tentò, invano, di acquistare la statua. Al di sotto della Cappella, troviamo un’altra camera dove sono presenti due macchine anatomiche, la riproduzione del corpo umano maschile e femminile. Una leggenda un po’ macabra vuole che le due forme umane siano appartenuti a due servi del Principe, che non si fece scrupolo di ucciderli e utilizzarli per i propri studi scientifici. Ma questa è solo una leggenda.

Altro luogo ricco di suggestione e simbolo dell’ingegno umano è il Tunnel Borbonico. Voluto dal Re Ferdinando dopo i moti del ’48. Era il 1953 quando il Re commissionò un fitto sistema di gallerie sotterranee che consentisse ai soldati delle caserme vicine di raggiungere Palazzo Reale in caso di sommossa. Le gallerie sono alte circa dodici metri e larghe quattro, illuminate da lampioni a gas.

Il Tunnel Borbonico, con i suoi ampi ambienti, ha costituito una protezione per i napoletani durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui si potevano rifugiare migliaia di persone.  Il rifugio era organizzato dal punto di vista dei servizi e degli ambienti per consentire agli ospitati una convivenza civile e per cercare di preservare alcune norme igieniche. Parliamo di luoghi molto umidi, dove la terra spesso si trasformava in fango, per cui si dovevano sopportare condizioni molto complesse, pur di salvaguardare la propria vita e quella dei propri cari.

Questi luoghi non smettono di raccontare la loro storia: negli ambienti si possono vedere ancora oggetti di uso quotidiano, come letti, giocattoli, vestiti e altri oggetti di tipo personale, rinvenuti tra i detriti che in parte hanno occupato porzioni del Tunnel. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale il Tunnel Borbonico è stato utilizzato anche come deposito giudiziario di auto e moto, per cui al suo interno si possono osservare le carcasse di auto e moto d’epoca.

Chiudiamo la nostra rassegna con un altro luogo molto caro ai napoletani, che è la dimostrazione del rapporto che il popolo ha sempre avuto con il regno dei morti: parliamo del Cimitero delle Fontanelle. Quest’ultimo si trova all’interno di cave di tufo abbandonate. Qui si trovano i resti di migliaia di persone. La presenza di tanti resti è dovuta al fatto che la città spesso veniva afflitta da epidemie di peste e colera, che falciavano la popolazione. I posti per le sepolture erano pochi, per cui spesso i corpi venivano gettati in fosse comuni oppure gettati in delle cave. Durante l’Ottocento un religioso, supportato da un gruppo di donne di quartiere, decise di “di mettere in ordine” i resti, realizzando il cimitero come oggi lo conosciamo.

Cimitero delle Fontanelle

Il Cimitero delle Fontanelle diventò un’attrazione per i curiosi, ma anche dal punto di vista spirituale, perché qui si raccoglieva anche chi voleva meditare. In questo luogo prese vita anche la tradizione riguardante le “Anime Pezzentelle”. La consuetudine vuole che le persone che frequentavano il cimitero adottassero un cranio. Tra il vivente e la reliquia si instaurava un vero e proprio rapporto quotidiano. Infatti, le teste venivano pulite e accudite. Molto spesso chi se ne occupava non perdeva occasione per chiedere delle grazie.

Ci sono diverse “teste famose” proprio perché pare abbiamo avuto a che fare con eventi sovrannaturali. Per esempio ci sono alcune teste conservate in delle edicole, questo perché quando le persone ricevevano la “grazia” richiesta, per ringraziamento facevano costruire le suddette edicole.

Tra le teste più note ci sono quella del Capitano oppure la testa di Donna Concetta anche detta la a capa che suda. Quest’ultima così chiamata perché quando le viene fatta una richiesta, se la grazia viene accetta la testa comincia a sudare, per cui se al richiedente si bagna la mano allora potrà essere sicuro di aver ottenuto quanto desiderato.

Abbiamo visto alcuni dei luoghi di Napoli che da sempre affascinano i turisti e gli abitanti. Napoli del resto vanta diversi angoli tutti da scoprire e che da secoli non smettono mai di incantare per la loro unicità.

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