Ritorno a Baraule è un romanzo di Salvatore Niffoi ambientato in Sardegna, nella terra aspra della Barbagia.
L’isola raccontata da Niffoi, Premio Campiello per “La vedova scalza”, è una Sardegna arcaica, in una storia iperbolica e espressionista in cui anche il paesaggio sembra tingersi di rosso sangue.
Carmine Pullana, il protagonista della storia, torna in paese per mettere insieme tutti i pezzi della sua vita e morire in pace. Ma per farlo, deve scoprire cos’è accaduto la notte in cui negli stagni davanti a Baraule fu trovato il corpo straziato di Sidora Molas e di un neonato che non aveva neanche la forza di piangere.
Martine, l’uomo che scoprì madre e figlio, asciugò il bambino che riprese finalmente a respirare e lo portò a sua sorella Battistina che lo battezzò col nome di Carmine. Presto, però, il bambino venne venduto a un proprietario barbaricino.
Carmine studiò e diventò un chirurgo, ma ogni giorno rivolse a Dio la stessa richiesta: di fargli scoprire chi erano sua madre e suo padre.
Carmine è tornato a Baraule, ora è arrivato il momento di sapere.
Ricordiamo ai lettori che è possibile raggiungere la Sardegna imbarcandosi al porto di Civitavecchia sui traghetti Sardegna Snav.