Il Museo di Santa Restituta a Ischia si trova nel centro del Comune di Lacco Ameno e prese vita agli inizi degli anni Cinquanta dalla volontà di Pietro Monti, in quel tempo rettore della chiesa. Più precisamente il museo si trova nell’omonima piazza.
A seguito dei lavori che riguardarono la cappella, fu rinvenuta una cripta paleocristiana proprio al di sotto del pavimento. Ma la scoperta dei reperti antichi era solo all’inizio. l ritrovamento di una lucerna fittile, databile tra il VI secolo e VII secolo d.C., diede un impulso significativo ai lavori di scavi. Le attese non furono deluse, in quanto, furono riportati alla luce un cimitero cristiano e delle tombe fenicie, puniche e greco-romane.
Nel 1974 il museo e gli scavi ebbero una sistemazione definitiva. Oggi il museo è sovraordinato alla curia di Napoli e alla Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta.
La caratteristica principale che contraddistingue il Museo di Santa Restituta è che l’entità museale e l’area degli scavi sono in stretta connessione, dato che è stato realizzato sui luoghi degli insediamenti. Con il passare del tempo, presso il Museo di Santa Restituta sono confluiti anche altri reperti trovati in altre zone dell’isola.
Oltre all’area cimiteriale, di cui abbiamo detto sopra, è stata rinvenuta un’area “industriale” in cui sono stati identificati i forni per la cottura della creta. Questa era, infatti, l’area di produzione dei vasi pitecusani, che venivano esportati in tutto il Mediterraneo.
Allo stesso tempo è possibile vivere, all’interno degli scavi, tutta la storia dell’isola d’Ischia a partire dalla preistoria fino alle testimonianze di era paleocristiana.
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