L’Isola di Santo Stefano si trova di fronte Ventotene (a 2 chilometri di distanza) e oggi è disabitata. Sulla sommità della stessa, di dimensioni piuttosto ridotte, si trova un edificio. Non tutti sanno che la struttura è stata per decenni un carcere.
Ferdinando IV fece costruire l’edificio nel 1794-1795. Da allora il carcere dell’Isola di Santo Stefano è stato utilizzato per numerosi decenni, fino al 1965, anno in cui è stato definitivamente chiuso. In particolare nella struttura furono imprigionati gli oppositori del regime fascista durante il Ventennio. Fu proprio all’interno del carcere che Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel 1941, scrissero il cosiddetto Manifesto di Ventotene. Il documento dopo la Seconda Guerra Mondiale fu considerato una delle fonte primarie a cui ispirarsi per la costituzione della futura Unione Europea. Tra coloro i quali hanno trascorso periodi più o meno lunghi all’interno del carcere di Santo Stefano Gaetano Bresci, Umberto Terracini, Giorgio Amendola ma soprattutto Sandro Pertini, che negli anni a venire divenne uno dei presidenti della Repubblica Italiana più amati della storia.
Visitare l’Isola di Santo Stefano è possibile grazie alle escursioni guidate che partono da Ventotene. In particolare si tratta di un luogo davvero affascinanti per gli appassionati di immersioni subacquee, grazie agli incontaminati fondali che la circondano. Ventotene è collegata con Napoli e Ponza dagli aliscafi per le Isole Pontine Snav, che nel periodo compreso tra il 26 giugno e il 31 agosto 2010 effettuano 2 corse al giorno per tratta, facendo tappa anche a Ischia.