Dai racconti tratti da “La casa dell’acqua” di Serafino Spiggia, vi è una leggenda famosa fra gli abitanti di Olbia: “la cantoniera del diavolo”.
A Molìmentu, località sita nei dintorni di S’Ena Frisca, si narrava che le remote costruzioni abitate dai nuraghi fossero custodite da spiriti.
Con la costruzione della ferrovia Terranova-Chilivani furono demolite le vecchie dimore, lasciando gli spiriti a vagare in attesa di nuovi alloggi da insediare. E così fu: vennero costruite le case cantoniere per farvi alloggiare i giovani lavoratori.
Un certo Basilio e la giovane sposa si trasferirono appunto in una nuova cantoniera a Molimentu, ma le notti in quella casa erano un continuo susseguirsi di rumori e di boati, e quando Basilio si affacciò timoroso per capire cosa stesse succedendo, vide degli spiriti ballare e fuggì.
Nuovi inquilini entrarono in quella casa, ma tutti fuggirono spaventati dai fantasmi che avevano infestato la cantoniera.
La voce si sparse e la casa venne chiamata cantoniera del diavolo, oppure “sa contonera bòida” (la cantoniera vuota), che tale rimase per sempre.
Ricordiamo ai turisti che la bella isola sarda è raggiungibile imbarcandosi sui traghetti Sardegna Snav.