Nel 1326 il Castello di Cagliari, fiorente città di formazione e cultura pisana, si consegna definitivamente agli Aragonesi.
A partire dagli inizi del XV secolo, quindi, la cultura catalano-aragonese risulta ormai assimilata in Sardegna e anche l’arte assume un carattere ispanico.
I documenti d’archivio sardi del XVII e XVIII secolo distinguono gli “escultor” intagliatori del legno e i “picapedrer” che si occupavano d’ornato architettonico.
La scultura lignea è un tipo di figuralità proposto dagli intagliatori del legno, appunto gli “escultores”, e negli arredi lignei, in particolar modo nei grandi retabli intagliati e dorati, convivono, intrecciando forme espressive diverse.
D’impronta provinciale e di derivazione iconografica tradotta dai retabli ispano-fiamminghi, realizzati in Sardegna tra lo scorcio del Quattro e gli inizi del Cinquecento, è il simulacro di S. Michele Arcangelo dell’analoga chiesa di Bono.
I turisti che desiderano raggiungere la Sardegna, possono imbarcarsi al porto di Civitavecchia sui traghetti per Olbia Snav.