La città di Palermo nasconde nel sottosuolo un’altra città, grandi aree che un tempo venivano ampiamente sfruttate come silos, cisterne, catacombe, grotte, rifugi, cripte e l’opera di ingegneria idraulica: i qanat.
La Palermo sotterranea è tutt’oggi visitabile: vere e proprie opere architettoniche sono la Catacombe paleocristiana di Porta D’Ossuna e quella di San Michele, sviluppata sotto la chiesa medievale di S. Maria della Grotta.
Splendida anche la grotta “del bagno della regina”: costruita dall’abate Gioeni era appunto destinata per fare il bagno in un posto assolutamente originale, con pilastri naturali che la sostenevano e che creavano contrasti pittoreschi e con aperture che permettevano di intravedere panorami mozzafiato.
Tra i rifugi citiamo quello di Piazza Pretoria e Bastione di Porta Guccia, ancor oggi segnalati da scritte e frecce blu sui muri di antichi palazzi, che aiutavano a orientare la popolazione durante i bombardamenti avvenuti nella I e nella II guerra mondiale.
Ricordiamo ai turisti che volessero visitare la Palermo sotterranea, che è possibile approdare in Sicilia partendo dal porto di Napoli con i traghetti per Palermo Snav.