Te voglio bene assaje è una famosissima canzone composta nell’Ottocento in dialetto napoletano.
Primo brano cantato alla gara canora di Piedigrotta, ha rappresentato la nascita della canzone d’autore moderna grazie alla musica piacevole ed ai suoi versi accattivanti.
Te voglio bene assaje ha un ritornello così orecchiabile che è diventato in poco tempo una vera ossessione per i Napoletani, che la cantavano in ogni luogo e in ogni momento.
Una celebre strofa recita: Nzomma, songo io lo fauzo? Appila, sie’ maesta: Ca l’arta toia è chesta lo dico mmeretà. Lo jastemma’ vuria lo juorno ca t’amaie! Te voglio bene assaie e tu nun pienze a me!
La traduzione è la seguente: Insomma il falso sono io? cerca di rimediare così: perché questa è la tua arte lo dico in verità. Io vorrei bestemmiare il giorno che ti amai! Io ti voglio tanto bene e tu non pensi a me!
Pare che Te voglio bene assaje sia nata dal poeta Sacco, che ne scrisse i versi per una bella signora con la quale avrebbe avuto una relazione; la canzone ebbe un successo così grande che in pochi mesi furono venduti migliaia di spartiti.
Napoli e la sua musica sono raggiungibili da tutte le destinazioni servite dalle navi Snav.
[…] nella Festa di Piedigrotta (grande evento napoletano) furono introdotte nel 1839 con il brano Te voglio bene assaje. Il trionfo di questa canzone trasformò la festa nella culla della canzone napoletana classica, […]