Il Palazzo Orsini di Gravina, sede centrale della Facoltà di Architettura di Napoli, è un sofisticato esempio di architettura rinascimentale.
L’edificio, di derivazione toscana e romana, fu voluto dal duca di Gravina in Puglia, Ferdinando Orsini, che lo fece costruire nel 1513 su un terreno acquistato dalle monache del monastero di Santa Chiara.
Dopo una serie di passaggi di proprietà, il palazzo fu destinato a Domenico Orsini (nel 1672); nel 1742 Benedetto Orsini, cardinale e ambasciatore del Re in Vaticano, volle restaurare l’edificio e affidò il progetto a Mario Gioffredo.
Il portale d’ingresso fu realizzato con gran pregio, mentre le sale interne furono affrescate e impreziosite dai pittori Giuseppe Bonito, Francesco De Mura e Fedele Fischetti.
Oggi, della struttura cinquecentesca, rimane solo il lato della facciata; su ogni finestra vi è un tondo con il busto degli Orsini, mentre all’interno si può ammirare la controfacciata in piperno e marmo e i resti degli affreschi settecenteschi.
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