Tra quelle situate sul mar Tirreno, la Corsica è decisamente la terra che maggiormente incarna l’irredentismo isolano. A rafforzare l’immaginario di un popolo combattivo e determinato, interviene tra l’altro l’importante tradizione che la Corsica può vantare nell’artigianato dei coltelli. La tradizione che può vantare la Corsica valorizza in particolar modo il coltello in quanto utensile utile a lavorare carni e pellame.
Su tutti, infatti, risulta essere particolarmente ricercato il “curnicciolu”, che, come suggerisce la stessa lettura del nome, assume la forma di un vero e proprio corno – di piccole dimensioni – con manico incurvato e lama concava. In generale, il coltello corso viene costruito con manico in rovere o in olivo e con lama in acciaio e lo troviamo declinato in maniera solo parzialmente diversa nella vicina Sardegna, dove il tradizionale coltello utilizzato per scuoiare il porcheddu assume caratteristiche molto simili al “curnicciolu”.
Trattandosi in generale del prodotto più ricercato dai turisti a caccia di souvenir, potete trovare coltelli praticamente in ogni via dell’isola, a cominciare da Porto Vecchio, dove approdano e salpano i traghetti Corsica.
L’industria dei coltelli, del resto, rappresenta soltanto una parte della produzione artigianale della Corsica, che, ad abitanti e viaggiatori, riesce ad offrire continuamente prodotti di qualità, fabbricati secondo conoscenze tradizionali. Aprendosi al continente e ai grandi flussi turistici, l’isola è riuscita a preservare quelle capacità artigianali, ampiamente apprezzate dai viaggiatori che stagionalmente giungono sull’isola.