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Sorrento: il limoncello

Il limoncello di Sorrento racchiude in sé tutta la storia di una terra fertile, genuina e sana. Le sue origini sono antichissime, tramandate attraverso numerosi aneddoti che lo vedono protagonista fin dal 1900. Sorrento, Capri e Amalfi si sono contese la sua paternità, ma sebbene alle sue origini ci sia la famiglia Canale di Capri, che è stata la prima a registrare il marchio limoncello, la tradizionale ricetta sorrentina si è affermata come la più famosa e riconosciuta al mondo.
Si racconta che il limoncello di Sorrento venga prodotto da quando esiste la coltivazione del tipico limone di dimensione medio-grande. Ed è proprio la qualità dei limoni a conferire un sapore così aromatico e deciso a questa bevanda: il limone sorrentino è a forma ellittica e la sua scorza grossa e rugosa è ricca di oli essenziali. Le famiglie sorrentine fin dal 1900 non facevano mai mancare agli ospiti illustri un assaggio di limoncello, generalmente consumato dopo i pasti come digestivo.
Per ottenere la giusta maturazione dei limoni, il frutto va tenuto lontano da agenti atmosferici e dev’essere raccolto a mano nel periodo compreso tra febbraio e ottobre per evitare il contatto dei limoni con il terreno. Una volta accertata l’origine sorrentina del frutto, la ricetta risulta semplice, anche se bisognerà avere pazienza. Per poter gustare il limoncello originale si dovrà attendere la macerazione delle bucce nell’alcool, che impiegherà circa due mesi.
A quel punto la bevanda sarà pronta da gustare, servita al naturale senza aggiunta di conservanti e additivi. Il tradizionale limoncello di Sorrento è contrassegnato dalla denominazione di Indicazione Geografica Protetta (Igp), e si conferma un punto forte dei prodotti tipici di Sorrento rappresentandone storia e cultura.

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