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Sicilia: la leggenda di Colapesce

La leggenda di Colapesce è un racconto siciliano, cantato e narrato fin dal 15° secolo.

Colapesce, pescatore e abilissimo nuotatore, amava trascorrere la maggior parte del suo tempo nel mare che bagna Messina.
Un giorno re Federico II incontrò Colapesce e volle mettere alla prova le sue abilità gettando una coppa d’oro in mare, chiedendo al ragazzo di recuperarla con la promessa di una copiosa ricompensa.
Il sovrano volle sottoporre il ragazzo a nuove prove sempre più difficili e ogni volta il giovane tornava a galla con gli oggetti recuperati.
Arrivati al centro dello Stretto, il re gettò nuovamente la coppa promettendogli la mano della figlia se l’avesse riportata a galla; la folla che assisteva alle prove lo incitò a desistere, Colapesce, invece, si tuffò di nuovo in mare e scomparve tra le onde. Ma la leggenda narra che il ragazzo non è morto: accadde che una volta sul fondo vide che Messina era sorretta da 3 colonne e una di queste stava bruciando, allora rimase laggiù a sostenere il pilastro per non far sprofondare la sua amata terra.

La Sicilia, splendida terra amata dal leggendario Colapesce, è raggiungibile partendo dal porto di Napoli con i traghetti per Palermo Snav.

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