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Coniglio alla Ponzese

L’isola di Ponza, affascinante meta turistica del Tirreno, nota per le incantevoli cale naturali e per le acque cristalline, presenta ai suoi ospiti anche una gastronomia di ottimo livello e del tutto caratteristica. Un delizioso piatto tipico locale che oggi scopriremo è il coniglio alla ponzese.

Questa tradizionale ricetta racchiude in sé molti sapori di questa splendida terra. Anticamente, il coniglio alla ponzese era un piatto molto diffuso ed apprezzato dalle famiglie dell’isola, infatti quasi tutte possedevano nei giardini di casa un allevamento di conigli. Secondo le usanze locali, questa pietanza veniva cucinata quando una ragazza ponzese portava a casa il suo fidanzato a conoscere i propri genitori, creando una vera e propria promessa di matrimonio! Mangiare il coniglio durante quel gioioso evento era segno di buon auspicio per il futuro della coppia.

Ad oggi questa ricetta è legata ai festeggiamenti in onore al Santo Patrono dell’isola, San Silverio, che viene celebrato il 20 giugno. I Ponzesi, particolarmente legati all’evento, il giorno della festa patronale omaggiano il Santo Patrono cucinando e servendo in tavola il coniglio.

I gestori di ristoranti ed osterie locali dichiarano che, durante tutto l’anno, presso le proprie strutture, il coniglio alla ponzese è senza dubbio uno dei piatti più richiesti dalla clientela, nonostante l’isola sia rinomata per il pescato e quindi per le varie e deliziose pietanze di mare. Per questo motivo, nei menù locali, il coniglio alla ponzese è una ricetta che non manca mai!

Gli ingredienti che occorrono per cucinare questa prelibatezza ponzese sono:

1 kg di coniglio tagliato a pezzi;
1 cipolla;
1 spicchio d’aglio;
1 bicchiere di vino bianco;
pomodorini pachino;
alloro;
sale;
peperoncino;
olio extravergine di oliva.

Procedimento: friggere il coniglio in abbondante olio e poi condirlo con un soffritto di cipolla, aglio e pomodorini, aggiungendo infine l’alloro ed il vino bianco.

Anticamente, invece, il coniglio alla ponzese aveva un procedimento culinario ben più impegnativo rispetto ad oggi: comprato un coniglio sporco dal contadino, si andava a casa e, una volta effettuata la pulizia dello stesso, si metteva a testa in giù per una nottata intera. Il giorno successivo si tagliava il coniglio in pezzi, si metteva a macerare per alcune ore in un battuto di vino e rosmarino, dopodiché si faceva colare, si asciugava e si metteva a rosolare in padella a fuoco vivace. Nel frattempo veniva preparato un pesto fatto di aglio, rosmarino e un po’ di peperoncino. Una volta tolto il coniglio dalla padella, i pezzi si facevano sgocciolare per poi venire adagiati in una casseruola con un po’ d’olio caldo.
In quest’ultima si aggiungeva il pesto pronto, un po’ di sale, i pomodorini freschi ed il prezzemolo. Il mortaio veniva lavato con del vino bianco che successivamente veniva travasato nella casseruola. La cottura veniva fatta a fiamma bassa girando frequentemente i pezzi di coniglio, per evitare di farlo attaccare al fondo della casseruola.

Nonostante questa procedura richieda più tempo e dedizione, ancora oggi alcuni isolani preferiscono questo procedimento per preparare il delizioso coniglio alla ponzese!

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